Domanda:
Sapete che non c'è abbastanza informazione......?????
Libero
2007-03-15 02:06:56 UTC
Sulla terapia del dolore per persone che soffrono troppo, o malati terminali, mi rendo conto che sempre più persone (familiari del malato) non sono a conoscenza che si può chiedere di fare applicare un piccolo cateterino vicino alla spalla con i medicinali che li mandano in vena a lento rilascio.
QUESTO lo si deve chiedere per i malati che sono immobilizzati a casa!!!!
Tre risposte:
nimbex
2007-03-15 02:21:03 UTC
Sono anestesista e mi occupo di terapia del dolore. Il problema è che i centri di cure palliative sono veramente pochi, la burocrazia fa sì che venga ostacolata l'assistenza a domicilio da parte del medico ospedaliero. Le regioni sono reticenti nel voler pagare l'assistenza a domicilio. Così chi vuole la terapia del dolore deve andare nei grossi centri ma spesso il malato è così defedato da non poterlo fare.

La cultura della sofferenza cattolica in più non aiuta. Ti basti sapere che in Lombardia l'assistenza al parto (la partoanalgesia) viene praticata in pochi centri con una percentuale che solo in 2-3 centri su tutta la regione supera il 30% dei parti totali. Al massachusett's general hospital di Boston questa percentuale si aggira sul 90%... siamo un popolo retrogrado.
sniuf83
2007-03-15 02:12:46 UTC
ci sono tanti centri per la terapia del dolore..spessoperò i familiari non vogliono affronatare la cosa...
gio66_it
2007-03-15 02:12:45 UTC
La terapia del dolore in Italia è molto indietro sostanzialmente perchè la cultura dominante nel paese (quella cattolica) si è sempre opposta considerando il dolore un dono di dio... Se a questo aggiungi che i nostri ospedali sono ancora pieni di suore e che molte strutture sanitarie sono riconducibili ad enti religiosi capisci come tutto questo un po' permanga.



Diversi anni fa ricordo una suora che si rifiutò di fare la morfina alla mia nonna che era in stadio terminale (infatti morì poche ore dopo la richiesta, soffrendo molto più del necessario)


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